CSS - Il Monte Fumaiolo, tra antichi eremi, sorgenti rigogliose, faggi secolari.

16/06/2024
Località Sassoni, Verghereto
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Mezzi propri da Piazzale Pancrazi, Faenza, (RA) - ore 7,30
DATA domenica 16 giugno
Titolo CSS - Il Monte Fumaiolo
Difficoltà E
Accompagnatori Comitato Scientifico
DATA domenica 16 giugno
Titolo Il Monte Fumaiolo, tra antichi eremi, sorgenti rigogliose, faggi secolari.
Descrizione in sintesi Percorso ad anello del Monte Fumaiolo: Sassoni, Cascate del Tevere, Laghi, Due Pozzere, Eremo di Sant’Alberico, Monastero della Cella, Sorgente della Radice, Sorgente Moia Alta, Ripa della Moia, Rifugio Moia, Sassoni.
Descrizione estesa: L’itinerario effettua un giro completo attorno al massiccio del Monte Fumaiolo, attraversando siti di interesse storico, geologico e naturalistico, con una ricca biodiversità testimoniata dalla presenza di due siti ZSC (IT4080008 – Balze di Verghereto, Monte Fumaiolo, Ripa della Moia; IT4080015 – Castel di Colorio, Alto Tevere). A differenza di altri territori simili dell’Appennino però, la presenza dell’uomo e delle attività agro-forestali è ancora forte, con circa duemila abitanti: ciò determina un paesaggio fortemente caratterizzato da ampi pascoli e praterie di montagna intrecciate a boschi di faggi, abeti bianchi e rossi, cerri, castagni, carpini neri, aceri, pini neri. Sin dall’antichità questa parte di Appennino era nota come luogo di passaggio e di transito per transumanze, a scpo commerciale, militare e di pellerinaggio: il tracciato percorso interessa alcune di queste antiche mulattiere, quali la “via nova” voluta da Leopoldo II. Il monte, che tocca i 1407 metri sul mare nella sua vetta, deve la sua fama principalmente al fatto che dalle sue pendici nasce il Tevere, il “fiume sacro ai destini di Roma”, del quale si attraversa il corso nei pressi delle cascate, mentre su altri due versanti nascono il Savio ed il Marecchia. Questo territorio si è da sempre caratterizzato per la presenza di numerosi luoghi religiosi. Ne sono tuttora testimonianza L’Eremo di Sant’Alberico, luogo di pace e di preghiera ancora oggi rifugio per eremiti, e le incantevoli foreste intorno all’ex Monastero della Cella, un tempo utilizzate dai monaci per alimentare l’antica segheria ad acqua: entrambi i siti sono interessati dal tracciato in esame.
Indossare scarpe da escursione con suola tassellata (il tracciato è interessato da fango e rivoli di acqua), portare giacca antipioggia o mantella, maglia tipo pile (le solite cose). Portare almeno un litro di acqua a testa, sono presenti lungo il percorso fonti e sorgenti. Consigliato l'uso dei bastoncini.

Partenza ore 7,30, mezzi propri da Piazzale Pancrazi, pranzo al sacco
Tempi ore 7,00 (15,5 chilometri)
Dislivello 520 metri
Difficoltà E
Accompagnatori Stefania Ghetti (cell.3296310130), Delia Zauli (cell.3460742168), Giancarlo Buccioli (cell.3497557044)