Il Parco della Vena del Gesso con il Cammino di Sant’Antonio

L'uscita è cancellata causa previsioni meteo sfavorevoli
14/11/2021
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Mezzi propri da Piazzale Pancrazi, Faenza (RA) - ore 8,00
DATA Domenica 14 novembre
DATA domenica 14 novembre
Titolo Il Parco della Vena del Gesso con il Cammino di Sant’Antonio
Descrizione Dal cimitero di Borgo Tossignano, una serie di tagli e sentierini permettono di evitare gran parte della strada che sale all’arroccata frazione di Tossignano. Un’ultima sostanziosa deviazione sulla destra, dapprima asfaltata, passa sotto la torretta da vigna chiamata “Casetto di Sansone” poi sbuca al parcheggio della quercia scolpita di Tossignano. Una breve ma ripida deviazione porterebbe ai ruderi della rocca, con belle fioriture primaverili ed un ampio panorama sulla Rocchetta e la catena gessosa in direzione est.
Dal campo da tennis il sentiero aggira il colle di Tossignano passando davanti alla Tana sotto la Rocca e scende fino alla Gola di Tramosasso, che si attraversa in un punto in cui il rio Sgarba scorre sotterraneo. Si costeggia poi il piede della scarpata, qui detta Riva di S. Biagio, tra la vegetazione intricata ed il fondo molto scivoloso con bagnato. Si costeggia un grande prato e nella macchia, si sale al Passo della Prè m 384 per il quale si perviene al crinale che bisognerà seguire rigorosamente, con sentiero esposto e panorama di prim’ordine. Dopo un intaglio percorso da una pista si sale al M. del Casino e con dei saliscendi si arriva a Cà Budrio, in una depressione della Vena.
Dalla casa si scende contornando il margine della grande dolina e, ad un incrocio di piste, sul lato nord, si prende decisamente il sentierino che taglia la dolina e, oltrepassato un sassone gessoso, sotto il quale si apre un evidente inghiottitoio, prosegue e poi sale decisamente, nel gesso scoperto sulla sinistra, fino a raggiungere nuovamente il filo della cresta, da percorrere con attenzione fino in vista della bella chiesetta di Sasso Letroso, fiancheggiata da una grande quercia. Si prende la rotabile ghiaiata che scende, al bivio si sale a sinistra, si passa Cà Oliveto e, al tipico edificio di Cà Siepe, si sale, sulla sinistra, con la stradella che taglia il campo in diagonale e riporta ai margini della dolina di Cà di Budrio.
Si continua ancora ad ovest, in discesa tra boschetti di quercioli, lambendo il margine di castagneti, fino ai ruderi della villa delle Banzole, nella zona della Rocchetta. Si scende, di fronte ai ruderi poi si continua in direzione ovest con la vecchia, sconnessa, strada comunale che, oltrepassato il rudere sepolto dai rovi di Casone Nuovo, con dei tornanti, scende nella gola di Tramosasso, sede, fino a pochi anni fa, di una distruttiva attività di cava. Si tiene lungo il rio Sgarba quella che diventa via Rocchetta, si passa un ponticello e ci si dirige verso via Codrignano ma, prima di raggiungerla, si imbocca la pista sulla sinistra, tra i frutteti, che arriva a Borgo Tossignano, nei pressi del cimitero, da dove eravamo partiti.
Partenza ore 8,00, mezzi propri da Piazzale Pancrazi, pranzo al sacco
Tempi ore 5,00
Dislivello 750 metri, 14 chilometri
Difficoltà E
Accompagnatori Giancarlo Buccioli (cell.3497557044), Luciano Albonetti
Titolo Il Parco della Vena del Gesso con il Cammino di Sant’Antonio
Descrizione Dal cimitero di Borgo Tossignano, una serie di tagli e sentierini permettono di evitare gran parte della strada che sale all’arroccata frazione di Tossignano. Un’ultima sostanziosa deviazione sulla destra, dapprima asfaltata, passa sotto la torretta da vigna chiamata “Casetto di Sansone” poi sbuca al parcheggio della quercia scolpita di Tossignano. Una breve ma ripida deviazione porterebbe ai ruderi della rocca, con belle fioriture primaverili ed un ampio panorama sulla Rocchetta e la catena gessosa in direzione est.Dal campo da tennis il sentiero aggira il colle di Tossignano passando davanti alla Tana sotto la Rocca e scende fino alla Gola di Tramosasso, che si attraversa in un punto in cui il rio Sgarba scorre sotterraneo. Si costeggia poi il piede della scarpata, qui detta Riva di S. Biagio, tra la vegetazione intricata ed il fondo molto scivoloso con bagnato. Si costeggia un grande prato e nella macchia, si sale al Passo della Prè m 384 per il quale si perviene al crinale che bisognerà seguire rigorosamente, con sentiero esposto e panorama di prim’ordine. Dopo un intaglio percorso da una pista si sale al M. del Casino e con dei saliscendi si arriva a Cà Budrio, in una depressione della Vena.Dalla casa si scende contornando il margine della grande dolina e, ad un incrocio di piste, sul lato nord, si prende decisamente il sentierino che taglia la dolina e, oltrepassato un sassone gessoso, sotto il quale si apre un evidente inghiottitoio, prosegue e poi sale decisamente, nel gesso scoperto sulla sinistra, fino a raggiungere nuovamente il filo della cresta, da percorrere con attenzione fino in vista della bella chiesetta di Sasso Letroso, fiancheggiata da una grande quercia. Si prende la rotabile ghiaiata che scende, al bivio si sale a sinistra, si passa Cà Oliveto e, al tipico edificio di Cà Siepe, si sale, sulla sinistra, con la stradella che taglia il campo in diagonale e riporta ai margini della dolina di Cà di Budrio.Si continua ancora ad ovest, in discesa tra boschetti di quercioli, lambendo il margine di castagneti, fino ai ruderi della villa delle Banzole, nella zona della Rocchetta. Si scende, di fronte ai ruderi poi si continua in direzione ovest con la vecchia, sconnessa, strada comunale che, oltrepassato il rudere sepolto dai rovi di Casone Nuovo, con dei tornanti, scende nella gola di Tramosasso, sede, fino a pochi anni fa, di una distruttiva attività di cava. Si tiene lungo il rio Sgarba quella che diventa via Rocchetta, si passa un ponticello e ci si dirige verso via Codrignano ma, prima di raggiungerla, si imbocca la pista sulla sinistra, tra i frutteti, che arriva a Borgo Tossignano, nei pressi del cimitero, da dove eravamo partiti.
Partenza ore 8,00, mezzi propri da Piazzale Pancrazi, pranzo al sacco
Tempi ore 5,00, 14 chilometri
Dislivello 750 metri
Difficoltà E
Accompagnatori Giancarlo Buccioli (cell.3497557044), Luciano Albonetti